Progettazione cucina: come scegliere la cappa giusta
Come tutti sappiamo, uno degli elementi essenziali all’interno della cucina è certamente la cappa. In un ambiente domestico dove la cottura dei cibi emana particelle di grasso e vapori, è fondamentale purificare l’aria e impedire la diffusione degli odori per garantire il massimo del comfort. Una regola questa che vale soprattutto se si tratta di un ambiente unico, come ad esempio un open space.
L’importanza della cappa da cucina è tale che anche la Legge italiana la rende obbligatoria in qualsiasi abitazione o esercizio commerciale dotati di piano cottura a gas o elettrico. La normativa sancisce l’obbligo di installare in tutte le cucine una cappa aspirante con canna fumaria, per espellere fumi e vapori all’esterno. Laddove non fosse possibile installare la canna fumaria è possibile optare per una cappa a ricircolo, detta anche filtrante. Quest’ultima invece di espellere l’aria aspirata, la purifica grazie alla presenza di particolari filtri rimettendola in circolo nell’ambiente.
I modelli di cappe presenti sul mercato si differenziano in base alle loro caratteristiche tecniche, essenziali per scegliere il prodotto più adatto alle proprie necessità. Le cappe tuttavia non sono elementi puramente funzionali ma sono anche uno degli elementi che più caratterizzano la cucina grazie al loro design.
La cappa filtrante
La cappa filtrante necessita di una semplice presa elettrica per poter funzionare, uno dei vari vantaggi di questo modello. Essa utilizza dei filtri per riciclare l’aria al suo interno che richiedono una sostituzione periodica. Questa tipologia si inserisce al di sotto dei pensili. L’unica parte visibile è quella dei comandi, dunque rimane molto discreta e non incide sul design della cucina in modo particolare.
Il funzionamento della cappa filtrante prevede l’intrappolamento dentro ad un filtro di metallo delle particelle di grasso. I filtri, tuttavia, possono essere anche di carta. Ma mentre i filtri in metallo sono lavabili in lavastoviglie, quelli di carta devono essere sostituiti ogni mese. Il filtro a carboni attivi è invece deputato all’assorbimento degli odori e deve essere sostituito ogni 6 mesi dopo i primi 2 anni.
La cappa filtrante non è in grado di eliminare il vapore. Per questo, in presenza di tale scelta è comunque consigliabile l’installazione di una ventola per evitare il formarsi della condensa all’interno dell’ambiente.
Il modello più comune di questa cappa è quella con visiera, la cui altezza è di una quindicina di centimetri. Queste cappe con visiera possono essere fissate senza difficoltà sotto pensili della cucina proprio in corrispondenza del piano cottura. La loro efficienza dipende da una manutenzione regolare.
La cappa aspirante
La cappa aspirante è dotata di un apposito condotto di scarico grazie al quale espelle all’esterno della casa gli odori e i vapori che derivano dalla cottura dei cibi. Le particelle di grasso vengono invece catturate all’interno di un filtro metallico facilmente lavabile in lavastoviglie. Per garantire un buon funzionamento della cappa è necessario che il condotto sia il più dritto e corto possibile. Una condizione essenziale affinché si possa installare questa tipologia di cappa è la presenza di una canna fumaria.
Oltre a questo aspetto puramente funzionale, la cappa aspirante gioca un ruolo importante anche sul fronte del design. Esistono forme e diverse decorazioni disponibili sul mercato in grado di esaltare lo stile scelto per la propria cucina. Oggi hai la possibilità di scegliere tra diversi modelli, da quelli tradizionali ad incasso, a quelli di design dalle forme più stravaganti che diventano protagonisti specialmente in caso di cucina a isola, dove la cappa scende dal soffitto in corrispondenza del piano cottura.
Illuminazione della cappa
Nel corso degli anni l’illuminazione delle cappe è stata realizzata con lampadine a incandescenza, tipiche dei modelli meno costosi. Oggi, invece, esistono molte cappe dotate di un’illuminazione con lampadine LED, capaci di consumare l’80% in meno rispetto alle classiche lampadine e di garantire un maggior risparmio energetico. Alcune cappe sono anche dotate di un potenziometro che permette di regolare l’intensità della luce in base alle proprie esigenze.
Come scegliere la cappa giusta?
Dopo aver conosciuto pregi e difetti delle principali tipologie di cappe da cucina, proviamo a condividere insieme tre semplici consigli che potranno guidarti nella tua scelta.
- la dimensione della cucina: la cappa va scelta in base alla grandezza della cucina. A seconda dei metri quadri che occupa l’ambiente, potrai scegliere una cappa con capacità di aspirazione alta o bassa. Non dimenticare inoltre che, per funzionare correttamente, la cappa deve avere almeno le stesse dimensioni del piano cottura.
- rumorosità della cappa: alcuni modelli possono essere davvero fastidiosi. Per non accorgersene quando ormai è troppo tardi, è fondamentale prendere in considerazione il numero di deciBel indicati sull’etichetta, assicurandosi che non superino i 63.
- design della cappa: negli ultimi anni la cappa si è trasformata in un vero e proprio elemento di design, specialmente quando si tratta di una cucina moderna o contemporanea. Forme e materiali in cui sono realizzate ne caratterizzeranno inevitabilmente lo stile.