Cucina lineare: le regole per una progettazione perfetta
Una delle composizioni di cucina più comuni e diffuse nelle case italiane è la cosidetta cucina lineare. La sua prerogativa è appunto quella di svilupparsi su un’unica parete oppure, in alcui casi, su due pareti parallele. In questo caso verrà chiamata “cucina lineare doppia” o “a binario”.
Sebbene, in relazione alle sue caratteristiche, la cucina lineare richieda uno sforzo progettuale minore, è comunque necessario prestarvi la massima attenzione. Solo così sarà possibile per ottenere una resa eccellente e una disposizione degli arredi il più possibile personalizzata.
Cucina lineare: i vantaggi nella disposizione degli arredi
La cucina lineare rappresenta la soluzione ideale per sfruttare al meglio una parete lunga e stretta, tipica dei “cucinotti” ma anche dei più moderni loft o mansarde. È la proposta stilistica più diffusa che quando si desidera ricavare uno spazio cucina all’interno di un ambiente living open-space.
La cucina lineare è anche un’ottima soluzione di arredo per spazi molto ampi in cui vi siano due pareti parallele che si prestano, in questo caso, ad una cucina lineare a binario.
Le regole per la disposizione dei mobili
Nella progettazione di una cucina lineare, oltre alla lunghezza delle pareti e alla grandezza della stanza, è necessario valutare attentamente gli spazi disponibili fra i diversi elettrodomestici, mobili e piani di lavoro.
La larghezza del locale deve essere almeno di 140/150 cm per consentire di aprire gli sportelli con facilità ma anche per permettere un’ampia libertà di movimento mentre ci si trova ai fornelli. Questo significa che, per gli ambienti più stretti, sarà necessario scegliere mobili dall’ingombro minimo, profondi al massimo 60/65 cm affinché rimangano almeno 80 cm liberi. Se la cucina lineare è doppia, lo spazio fra i due lati dovrà invece essere di almeno 120 cm. Questo al fine di consentire la possibilità di aprire agevolmente le ante dei mobili di entrambe le pareti.
Bisognerà avere poi l’accortezza di lasciare almeno 30-40 cm fa i fianchi delle colonne del mobilio ed il piano cottura, per evitare spiacevoli surriscaldamenti.
E se lo spazio in larghezza e profondità è limitato non resta che concentrarsi sulle altezze e sfruttarle al meglio! Via libera a pensili a tutta altezza e moduli sovrapposti che, per le cucine lineari, possono raggiungere anche i 120 cm.
Alla luce di tutto ciò è piuttosto semplice intuire che una soluzione “su misura” è certamente la strada più saggia su cui incamminarsi quando si intende arredare una cucina lineare. Grazie ad una maggiore flessibilità e modularità, una cucina su misura sarà sicuramente più pratica e piacevolmente vivibile di una “prefabbricata”.
Le regole per disporre gli elettrodomestici
Nella progettazione di una cucina lineare, solitamente, il frigorifero è pensato per stare in corrispondenza di uno degli angoli (da incasso o non). In realtà esiste anche un’altra possibilità, adatta per chi vuole ricreare un effetto di “pulizia stilistica”: acquistare un frigorifero basso ed inserirlo sotto il piano di lavoro, a filo con gli altri elettrodomestici.
La posizione ideale della lavastoviglie, invece, dovrà essere sotto lo sgocciolatoio vicino al lavello. Questo sia per utilizzare l’attacco dell’impianto idraulico, sia per agevolare le operazioni di caricamento.
Per le cucine lineari moderne ben si adattano anche i piani cottura ad induzione che, a fronte di un ingombro minimo, contibuiscono a conferire una visione più essenziale dell’insieme. Sul forno pesano invece valutazioni differenti. Se, l’inserimento di un forno a colonna permette comunque di avere un piano di appoggio di lunghezza sufficiente sarà possibile percorrere questa strada. In caso contrario si dovrà optare per la classica posizione sotto il piano cottura.
Stesso discorso vale per le valutazioni da fare intorno alla zona lavello. A seconda della lunghezza della parete e dello spazio disponibile sarà possibile optare per la versione ad una oppure due vasche.